Trenta giorni per ascoltare il corpo che cambia e il cuore che si apre
I primi passi nello yoga non sono fatti solo di movimenti, ma di scoperte silenziose.
I muscoli si stiracchiano come al mattino, la mente impara a rallentare.
Nei primi 30 giorni succede qualcosa di invisibile:
non diventi subito flessibile, ma più presente.
Non impari tutte le posizioni, ma a stare dove sei, senza giudizio.
I primi giorni portano entusiasmo. Poi può arrivare la stanchezza, la voglia di mollare.
È normale. Il segreto è restare — anche solo cinque minuti — e ascoltare.
Puoi adattare la pratica, cambiare ritmo, ma non smettere di incontrarti.
Per mantenere la motivazione, crea un piccolo rituale:
accendi una candela, scrivi una parola-intento, pratica sempre alla stessa ora.
E soprattutto, sii gentile con te.
Non esiste “giusto” o “sbagliato” nello yoga, solo un corpo che ogni giorno si racconta in modo diverso.
Dopo un mese, forse non toccherai ancora le punte dei piedi.
Ma toccherai qualcosa di più importante: la tua verità silenziosa.