Patanjali, antico maestro di saggezza, ci sussurra che la mente danza in un vento incessante. Lo Yoga diventa allora l’arte di posare il vento, di quietare le onde della coscienza. Per compiere questo viaggio, ci indica otto sentieri, otto radici profonde che sorreggono l’albero della pratica.
YAMA – Le radici del vivere
Le radici affondano nella terra dell’etica, il nostro rapporto con il mondo. Yama è la bussola che orienta le nostre azioni nella vita quotidiana.
- Ahimsa – Cammina lieve, non ferire, non lasciare impronte di dolore. La non violenza inizia nel pensiero, nelle parole, nei gesti.
- Satya – Sii verità, come un fiume che scorre limpido. Parlare con sincerità, ma con dolcezza, perché la verità può anche essere un abbraccio.
- Asteya – Non afferrare ciò che non ti appartiene. Rispetta il ritmo delle cose, lascia che la vita segua il suo corso senza impazienza.
- Brahmacharya – Custodisci la tua energia, usala con saggezza. Moderazione non significa privazione, ma equilibrio: scegliere cosa nutre davvero il cuore.
- Aparigraha – Libera le mani, lascia andare il superfluo. Accogli ciò che arriva, lascia andare ciò che è passato. Nel vuoto c’è spazio per l’essenziale.
NIYAMA – Il tronco della disciplina interiore
Il tronco si erge saldo nella relazione con noi stessi. Niyama è la pratica interiore che ci sostiene ogni giorno.
- Shauca – Pulizia del corpo, della mente, del respiro. Mantenere chiarezza fuori e dentro di noi per far scorrere la vita con leggerezza.
- Santosha – La gioia sottile di ciò che è. Non aspettare che tutto sia perfetto per sorridere. La pace è già qui, nelle piccole cose.
- Tapas – Il fuoco che trasforma, che purifica. Ogni disciplina è un atto d’amore verso sé stessi, un impegno a crescere.
- Svadhyaya – Il leggere sé stessi come un antico manoscritto. Osservare, riflettere, comprendere chi siamo, perché la verità più grande si trova dentro.
- Ishvara Pranidhana – Abbandonarsi all’infinito. Non tutto si può controllare, ed è nel lasciarsi andare che troviamo la vera fiducia.
ASANA – I rami del corpo
Le posture sono rami che si allungano verso il cielo. Ogni asana è un luogo dove il corpo si incontra con la mente, dove la stabilità incontra la morbidezza. Non è solo forma, ma ascolto: il corpo insegna, se lo lasciamo parlare.
PRANAYAMA – Le foglie del respiro
Il respiro è la vita che si muove in noi. Controllarlo è apprendere l’arte del fluire: inspirare il nuovo, espirare il passato, lasciare spazio al presente. Il respiro è il ponte tra il corpo e la mente, la chiave per entrare nel silenzio.
PRATYAHARA – La corteccia dell’attenzione
I sensi si ritirano come tartarughe nel guscio. Nel mondo di fuori c’è rumore, dentro di noi c’è quiete. Pratyahara è la porta che ci riconduce alla nostra casa interiore.
DHARANA – La linfa della concentrazione
La mente si posa su un punto, come la goccia sulla foglia. La concentrazione è il filo che tiene uniti i pensieri, il primo passo per trovare la pace dentro di sé.
DHYANA – I fiori della meditazione
Essere qui. Essere ora. Lasciare che i pensieri scorrano come nuvole nel cielo, senza trattenerli. Meditare non è svuotare la mente, ma stare in ascolto.
SAMADHI – Il frutto maturo
L’onda e l’oceano sono la stessa cosa. Non c’è più separazione, solo silenzio, solo infinito. Samadhi non è una meta lontana, ma il momento in cui smettiamo di cercare e ci accorgiamo di essere già parte del tutto.
Se vuoi approfondire ti consiglio il libro di Donna Farhi
Lo yoga nella vita di Donna Farhi è un respiro profondo nel cuore dello yoga.
Non solo asana, ma un sentiero di consapevolezza che intreccia corpo, mente e vita quotidiana.
Con dolcezza e chiarezza, Farhi ci guida a portare lo yoga fuori dal tappetino, trasformandolo in un modo di essere.
Un libro che non si legge soltando, si vive!