La meditazione è un po’ come tuffarsi nella magia della vita nella quale tutti noi facciamo parte, è una connessione profonda con l’universo. O almeno questo è quello che sento io.
È un momento nel quale essere noi stessi, in unione con la nostra vera essenza, con la nostra anima, un momento dove accogliamo il quotidiano con gentilezza, morbidezza senza giudicare nulla, semplicemente accogliere ciò che c’è qui e ora. Un bel mantra che proviene dai monaci yamamushi è: UKETAMO’ (accolgo!)
La meditazione è una pratica basata nella consapevolezza del momento e sull’importanza dell’attenzione in qualsiasi attimo della giornata, è un connettersi con la bellezza interiore.
Quando si è veramente attenti si può ascoltare, comprendere e accogliere con equanimità ogni situazione esterna e interna. Quest’atto ci consente di vivere la realtà in maniera più serena e argina la sofferenza interiore fino al raggiungimento di un’accettazione completa di sé.
La pace è la condizione naturale dell’anima.
Meditare non significa essere passivi; al contrario, la pratica aumenta la forza di volontà e permette un’incisività maggiore nel quotidiano, una presenza costante del quieora, un’unione profonda con il sé interiore.
La meditazione in effetti è per tutti.
Meditare non significa eliminare i pensieri, le sensazioni fisiche o le emozioni. Ma è osservarli, accoglierli, ascoltarli, senza giudizio e rilasciarli passando dal cuore, dal puro silenzio del cuore, nel cielo spettinato che è dentro di noi.
Gli effetti positivi di questa tecnica sono moltissimi: quando siamo consapevoli riduciamo i nostri livelli di stress, aumentiamo la nostra attenzione verso il benessere degli altri, risvegliamo la coscienza cosmica, vediamo le cose così come sono, acquisiamo maggiore compassione, risvegliamo l’amore dentro di noi.
La meditazione ci aiuta ad abitare poeticamente il mondo prefasando il grande poeta Christin Bobin.
Om Mani Padme Hum
Alla felice
colpa di
essere quel
che sono.Patrizia Cavalli