Possiamo esserne affascinati o intimoriti.
Il silenzio ci spoglia, ci svela, ci lascia nudi davanti a noi stessi.
È una compagnia essenziale, mai banale, che ci invita ad ascoltare con orecchie nuove.
Nel silenzio affiorano i suoni della vita, quelli vicini e quelli lontani, quelli che vibrano fuori di noi e quelli che abitano il nostro paesaggio interiore, è MUSICA!
Possiamo sentire il silenzio dell’ascolto, che accoglie e custodisce le parole dell’altro.
Possiamo udire il suono segreto dei nostri pensieri, il loro moto incessante: a volte onde impetuose spinte dal maestrale, a volte la risacca lieve di una brezza sottile.
Possiamo ascoltare il respiro, che da semplice soffio diventa onda, e poi marea, e infine il respiro stesso dell’universo, là dove non esiste più un io o un mio.
Possiamo sentire il suono del cambiamento che ci sfiora e ci attraversa, ricordandoci di non aggrapparci a nulla, di non lasciarci sedurre da un solo suono, perché ogni nota è parte di una sinfonia più grande.
Ma soprattutto, nel silenzio impariamo l’intimità:
con noi stessi,
con l’altro,
con il mondo.
E senza questa intimità non conosceremo mai davvero nulla.
Sapremo forse parlare, ma non è detto che sapremo amare.
Riempiamo la vita di rumore, forse perché temiamo quanto il silenzio possa essere penetrante.
Eppure, il silenzio è un atto di ritorno a casa, alla nostra vera natura.
Che il silenzio diventi allora il fondamento su cui costruire una vita piena di significato e consapevolezza.
OM, namasté, onore al silenzio
Love, c.