Ci sono momenti in cui qualcosa cambia dentro.
Senza rumore.
Come quando il vento sposta una tenda e il sole entra senza chiedere permesso.
Fuori tutto sembra immobile, ma dentro…
il mondo si scompagina piano.
Le vecchie certezze iniziano a stare strette,
come un vestito che amavi, ma ora pizzica.
Le risposte che ti confortavano hanno perso voce.
Il controllo pesa.
Le forme in cui ti sei nascosta cominciano a scricchiolare.
Non è un errore.
È un varco.
Un invito segreto che la vita ti sussurra, con la bocca piena di vento.
Perché la vita non si fa controllare.
Si fa respirare.
Si fa ballare.
Si fa accogliere con le mani aperte e le ginocchia un po’ tremanti.
L’ignoto spaventa, certo.
Ha il profumo delle cose nuove e l’eco di quelle che non puoi prevedere.
Così proviamo a contenerlo:
con agende, liste, tabelle, certezze da supermercato.
Ma a forza di ordinare, perdiamo qualcosa di prezioso:
la meraviglia
la scintilla
la libertà di lasciarci sorprendere.
Perché, diciamolo: la sicurezza è comoda,
ma a volte è una coperta calda in piena estate.
Ti fa sudare.
Ti toglie il respiro.
C’è un paradosso dolceamaro in tutto questo:
più stringi il controllo, più ti perdi.
Più ti apri al non-sapere, più ti ritrovi.
Semplice?
No.
Possibile?
Oh, sì.
Ma come si fa?
1. Apri la giornata al possibile.
Prima del trambusto, prima dei messaggi, prima del caffè…
chiudi gli occhi e sussurra:
“Sono disposta a ricevere ciò che ancora non conosco.”
(Puoi anche sbadigliare. Vale lo stesso.)
2. Accorgiti delle piccole abitudini.
Sempre la stessa strada? Lo stesso bicchiere? Gli stessi pensieri in loop?
Sì, anche quello è controllo travestito da comfort.
Ogni tanto, cambia lato del letto o cammina scalza in cucina.
Il nuovo ha bisogno di uno spiraglio.
3. Lascia che la creatività ti porti a spasso.
Scrivi parole storte.
Cucina qualcosa senza ricetta.
Ballati addosso.
La creatività non è un lusso, è un atto di fiducia.
È come dire alla vita: “Ok, fai tu.”
4. Ritorna al corpo. Sempre.
Quando senti che l’ansia stringe,
quando vuoi capire tutto-tutto…
fermati. Respira.
Il corpo sa già.
Magari fai qualche postura di yoga.
Tu devi solo ascoltarlo.
L’ignoto non è un nemico.
È l’anticamera della fioritura.
È il punto in cui si rompe l’involucro e sbuca il germoglio.
Lì dove si crepa la forma,
nasce la tua natura più vera.
L’ignoto è sacro.
È una placenta che nutre il cambiamento.
Non chiede certezze.
Chiede presenza.
Chiede fiducia.
Lascia cadere i copioni, anche se erano comodi.
Lascia che la pelle cambi, anche se pizzica.
Lascia che il fiore che sei, sbocci dove meno te lo aspetti.
Insomma ribellati!!!!
In JustYoga, la mia piattaforma di yoga online,
ogni pratica, meditazione e rituale è un invito a sciogliere le rigidità,
ad ammorbidire il bisogno di capire tutto,
a stare nel mezzo del mistero con le radici ben piantate
e il cuore spalancato come una finestra in primavera o in autunno
Perché sì:
l’ignoto è un richiamo.
È la porta di casa.
È dove la trasformazione accade davvero.
Se senti che è tempo di fidarti,
di lasciare andare ciò che sai,
per abbracciare ciò che sei…
ti aspetto.
(però non credo per sempre, perciò pensaci seriamente o ora o mai più)
Respira.
Ascolta.
Apriti.
Non sei persa.
Non sei fragile.
Sei pronta a fiorire.
Amati!
Love, c.
