Savasana è la posizione finale che può durare diversi minuti.
È la resa consapevole, il momento in cui tutto si acquieta: il corpo riposa, la mente si dissolve, l’anima ascolta. È la postura del silenzio, quella che ci insegna che non c’è nulla da fare, se non ricevere. Ricevere il respiro, la vita, la presenza. in quel tempo sospeso, in cui nulla si muove, tutto si trasforma.
Savasana è l’asana più semplice e più difficile, perché ci chiede solo una cosa: esserci. Totalmente, senza resistere.
Non è solo la fine della pratica. È l’inizio dell’ascolto più profondo. È il punto in cui ci ricongiungiamo al nostro centro e ricordiamo che, sotto ogni pensiero, ci siamo noi.
E’ la soglia silenziosa. È il momento in cui il corpo si dissolve nella terra e l’anima respira spazio, solo fiducia, solo respiro, solo silenzio.
Non c’è più nulla da fare,
solo essere.
Lasciare che il respiro scenda,
che la fatica si sciolga,
che la vita ci tocchi piano.
È il tempo in cui non si va da nessuna parte eppure si arriva, a sé,
nel cuore quieto delle cose.
Nel buio delle palpebre chiuse
si accende una luce sottile,
una voce che sussurra senza parole:
siamo pace,
siamo interezza,
siamo amore che riposa.
E ci stendiamo nella terra del silenzio,
dove ogni battito sussurra:
Siamo qui. Siamo intere. Siamo in pace.Love, c.