Mudra è un termine che racchiude molti significati.
Indica un gesto, una posizione mistica delle mani, un sigillo, un simbolo.
Nelle dita delle mani troviamo rappresentati i cinque elementi, mentre al centro del palmo la mente (Manas):
il pollice rappresenta il fuoco, chakra del plesso solare
l’indice: l’aria, chakra del cuore
il medio: l’etere, chakra della gola
l’anulare: la terra, chakra della terra
e il mignolo: l’acqua, chakra sacrale
È interessante notare che l’elemento fuoco (pollice) in genere agisce su tutti gli altri elementi attivandoli, proprio come la scintilla necessaria per accendere il fuoco; nelle pratiche delle mudra questa “scintilla” attiva e direziona il movimento della nostra energia. Le mudra sono un universo di possibilità. A volte vengono praticate con entrambi le mani che assumono posizioni diverse tra loro. Alcune sono delle vere e proprio invocazioni alle divinità affinché possano manifestarsi nello spazio sacro.
Le Mudra nello yoga sono come chiavi segrete che aprono le porte dell’energia dentro di noi, piccoli gesti che, sebbene apparentemente semplici, raccontano antiche storie di equilibrio, armonia e connessione. Sono il linguaggio silenzioso del corpo che comunica con l’universo, unendo la materia con lo spirito, il visibile con l’invisibile. Ogni Mudra è una danza delle dita, un’arte sottile che guida il flusso del Prana, l’energia vitale, lungo i canali invisibili del nostro essere. Quando posiamo delicatamente il pollice sull’indice, come nella Chin Mudra, è come se stessimo tessendo un filo invisibile che ci collega alla saggezza universale, come se ogni respiro diventasse un ponte tra la mente e il cuore.
Il gesto delle mani unite in Anjali Mudra, spesso davanti al cuore, è un sigillo sacro di gratitudine, una preghiera muta che racchiude l’essenza dell’amore e della devozione. È come se, in quel semplice gesto, chiedessimo all’universo di riportarci all’origine, di ricordarci che siamo frammenti di una totalità più vasta, come gocce che appartengono al mare.
Le Mudra non sono solo gesti fisici; sono simboli viventi, che parlano di mondi interiori, di elementi naturali che risuonano dentro di noi: la terra, l’acqua, il fuoco, l’aria e l’etere. Quando le dita si intrecciano in Apana Mudra, è come se ci liberassimo di vecchi pesi, purificando il corpo e l’anima, lasciando che le energie stagnati fluiscano via, proprio come l’acqua di un fiume che scorre verso il mare.
Quando pratichiamo le mudra rimaniamo in silenzio.
In un mondo pieno di rumori e distrazioni, il silenzio può diventare la nostra guida verso un equilibrio interiore più profondo. Non si tratta solo di quiete, ma di riscoprire una dimensione in cui la mente si rigenera e l’essenziale emerge con chiarezza.
Il silenzio è una porta che ci apre a dimensioni più profonde della realtà, un veicolo per la guarigione e la riconnessione con la nostra vera essenza. Il silenzio è un atto di ritorno alla nostra vera natura.
“Il silenzio è cosa viva”, come dice la mia poetessa del cuore Chandra Livia Candiani
Praticare una Mudra è come aprire una finestra su un giardino interiore, un luogo dove la mente può riposare e il cuore può ascoltare il suo battito in sintonia con il cosmo. È un invito a rallentare, a percepire la sacralità del momento presente, a riscoprire che ogni gesto, per quanto piccolo, può contenere l’immensità.
Le Mudra sono il linguaggio sacro delle mani, capaci di guadarci verso un equilibrio profondo, unendo il nostro respiro al respiro del mondo, e ricordandoci, con poesia e grazia, che siamo parte di una danza cosmica che non ha mai fine.
Che la luce in te continui a brillare! Namasté
Love, c.