L’invidia si bilancia con l’equanimità, ossia quella bellissima dote che ci permette di vedere che tutti arriviamo dalla stessa origine e risveglia l’accettazione, oserei dire l’accettazione pacifica, l’accoglienza; con un mantra: UKETAMO’.
L’accettazione risplende come il sole, emanando calore e nutrendo profondamente. Abbraccia delicatamente ogni nostra cellula e ci inonda d’amore.
Il respiro scorre come un oceano, pettinando ogni particella, offrendo una pulizia profonda definitiva.
Permettiamo a noi stesse di essere così come siamo.
Non c’è bisogno di aggiungere o togliere nulla. Tutto è in perfetto ordine così com’è. Tutte le cose sorgono come devono, lasciando dietro di sé le impronte delle lezioni che la nostra essenza chiede di imparare.
Rimanere presenti a ogni strato dell’esperienza che si sta svolgendo. Ogni strato delicato, come il petalo di un fiore, è inscritto con una densa saggezza, come un’antica scrittura.
Ciò che vediamo, ascoltiamo e sperimentiamo impartisce e arricchisce il nostro essere con i suoi insegnamenti. Diventiamo saggi attraverso questi viaggi interiori, ricordandoci di osservare dal vasto spazio aperto il nostro essere intrinseco.
Spesso pensiamo allo sforzo come a un’azione fisica, ma la maggior parte dei nostri sforzi sono mentali. Praticare l’assenza di sforzo significa lasciare che tutto sia così com’è, senza frugare, pungolare, aggiungere o sottrarre. Immaginare i nostri pensieri coperti di olio, troppo scivolosi per essere trattenuti, che passano appena arriviamo. Ed è così per tutti, non occorre nessun paragone, nessuna invidia.
Permettete a tutto ciò che sorge di sorgere semplicemente. Ricordiamo che è impossibile catturare le bolle. Lasciamo che le vostre eruzioni interiori salgano in superficie, galleggino e scoppino.
Tutti abbiamo provato la tensione e la resistenza quando non siamo ascoltati o visti, incapaci di esprimerci e credendo che gli altri sono meglio di noi!
Mentre ci sentiamo sollevati quando siamo ascoltati, visti e ci è permesso di esprimerci: tutto si ammorbidisce, la resistenza si scioglie e tutto diventa facile. Ma succede raramente vero?
E allora iniziamo noi a non confrontarci, a non pensare che gli altri sono meglio di noi (pensare? Ecco la mente!) ma ad accogliere e ascoltare la nostra anima.
Quando sorge qualcosa, se possiamo sederci con essa, incarnando le qualità della luce – calda, penetrante, nutriente, non giudicante – allora i nodi dentro di noi hanno la possibilità di essere visti, ascoltati e accolti pacificamente. Possono esprimersi e, quindi, li possiamo lasciare andare tramite un bel espiro e magari rimaniamo un attimo tra la pausa del espiro e l’inizio del inspiro successivo.
Ciò permette a noi stessi di essere veramente noi stessi.
A tal proposito vi consiglio un bellissimo libro di Thea Crudi
All’interno di queste pagine risiedono sapienze millenarie legate allo yoga spirituale e ai mantra in sanscrito. Thea Crudi (@theacrudi) è una cantautrice internazionale, scrittrice e mentore spirituale. I suoi mantra suscitano emozioni bellissime, ascoltateli, vi innamorerete.
Love, c.
Dai spazio alla fioritura del momento presente,
davanti a un cuore aperto dimorano mille possibilità,
sei tante cose, molte di queste invisibili,
disegna il tuo bisogno ed esprimilo
c.