Mudra
Le Mudra sono il linguaggio sacro delle mani, capaci di guadarci verso un equilibrio profondo, unendo il nostro respiro al respiro del mondo, e ricordandoci, con poesia e grazia, che siamo parte di una danza cosmica che non ha mai fine.
Mudra è un termine che racchiude molti significati.
Indica un gesto, una posizione mistica delle mani, un sigillo, un simbolo.
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Nelle dita delle mani troviamo rappresentati i cinque elementi, mentre al centro del palmo la mente (Manas):
il pollice rappresenta il fuoco, chakra del plesso solare
l’indice: l’aria, chakra del cuore
il medio: l’etere, chakra della gola
l’anulare: la terra, chakra della terra
e il mignolo: l’acqua, chakra sacrale
Le Mudra nello yoga sono come chiavi segrete che aprono le porte dell’energia dentro di noi, piccoli gesti che, sebbene apparentemente semplici, raccontano antiche storie di equilibrio, armonia e connessione. Sono il linguaggio silenzioso del corpo che comunica con l’universo, unendo la materia con lo spirito, il finito con l’infinito. Ogni Mudra è una danza delle dita, un’arte sottile che guida il flusso del Prana, l’energia vitale, lungo i canali invisibili del nostro essere.
Quando pratichiamo le mudra rimaniamo in silenzio.
In un mondo pieno di rumori e distrazioni, il silenzio può diventare la nostra guida verso un equilibrio interiore più profondo. Non si tratta solo di quiete, ma di riscoprire una dimensione in cui la mente si rigenera e l’essenziale emerge con chiarezza.
Il silenzio è una porta che ci apre a dimensioni più profonde della realtà, un veicolo per la guarigione e la riconnessione con la nostra vera essenza. Il silenzio è un atto di ritorno alla nostra vera natura.
“Il silenzio è cosa viva”, come dice la mia poetessa del cuore Chandra Livia Candiani
Praticare una Mudra è come aprire una finestra su un giardino interiore, un luogo dove la mente può riposare e il cuore può ascoltare il suo battito in sintonia con il cosmo. È un invito a rallentare, a percepire la sacralità del momento presente, a riscoprire che ogni gesto, per quanto piccolo, può contenere l’immensità.