Hai mai riflettuto su cosa ti sta dicendo il tuo corpo attraverso il disagio, all’emozione della tristezza?
In quei momenti in cui si manifesta un disagio o un malessere o una tristezza, è come se il nostro corpo parlasse una lingua, invitandoci ad ascoltare, a capire e a guarire. Questa idea risuona profondamente con l’essenza della nostra esistenza: siamo tutti guaritori, ci rinnoviamo costantemente ed elaboriamo un’abbondanza di informazioni.
L’arte della vera guarigione non sta solo nell’applicazione di tecniche apprese, ma nell’ascolto, profondo e intuitivo, dei sussurri del nostro stesso essere. Quando ci disconnettiamo da questa saggezza innata, tendiamo ad affidarci esclusivamente a rimedi esterni, che alleviano temporaneamente i sintomi superficiali mentre la causa principale rimane intatta, in attesa di manifestarsi altrove.
I trattamenti esterni sono come lievi spinte, che ci riallineano leggermente ma non affrontano il nocciolo della questione.
Immaginate una moltitudine di questi aggiustamenti che si accumulano e che potenzialmente ci allontanano dal nostro equilibrio naturale. Questo ci ricorda che la completa armonia inizia dall’interno, dove risiedono i nostri strumenti di guarigione più profondi.
Impegnarsi in un dialogo con la nostra intelligenza corpo-mente-anima è un viaggio profondo. La guida esterna è preziosa, ma è solo l’inizio. Il vero ripristino avviene nel profondo di noi stessi.
Ogni sensazione, emozione o disagio è un invito a dialogare con noi stessi.
Immaginate una conversazione in cui la curiosità eclissa il bisogno di risposte immediate, ammorbidendo la nostra mente, lasciando spazio alla comprensione senza affrettarsi a rispondere. È come assorbire le parole di qualcuno senza interruzioni, assorbendole in uno spazio infinito dentro di noi.
Questa pratica è un processo, uno svolgimento aggraziato che non ammette errori. Ogni passo falso percepito diventa una porta d’accesso che ci offre profonde intuizioni sul nostro paesaggio interiore.
Cosa ti sta dicendo la tristezza?
Questa domanda è una via d’accesso all’esplorazione per noi e per chi ci sta accanto. Immaginate il dolore come una terra ricca di strati che aspettano di essere compresi. Mentre approfondite, ascoltate attentamente. Riuscite a decifrare i pensieri che tessono il tessuto del vostro disagio?
Lasciate che le sensazioni esistano senza cercare di alterarle. Abbracciatele, immergetevi nella loro essenza, ascoltando attentamente le storie che portano con sé.
Queste narrazioni sono le nostre guide sulla via della guarigione.
È un viaggio in cui ascoltare il linguaggio del corpo diventa un’arte. E questo è uno dei mille motivi per cui adoro praticare yoga.
Quindi, prendetevi il tempo necessario per attraversare gli strati, comprendendo ogni sfumatura senza fretta e noterete come grande diventerà anche l’aiuto che potrete dare a tutti gli altri esseri viventi.
Che possiate trovare conforto nella saggezza che il vostro corpo vi offre, guidandovi verso una più profonda comprensione di voi stessi.
Buon viaggio!
Love, c.
se smetti di piangerti addosso,
puoi vedere la tua missione animicaChiara Mazzocchi