La vita ci presenta spesso delle tempeste, momenti di caos, confusione e sfide che sembrano insormontabili. In queste tempeste, spesso ci troviamo a sentirci persi, a navigare tra le turbolenze, cercando disperatamente una via d’uscita.
In questi momenti, vi siete mai chiesti cosa sia la grazia della compassione? Cosa significa affrontare queste tempeste con compassione?
Immaginate uno scenario: camminare da soli in un paesaggio tumultuoso, con la sensazione che ogni passo sia una lotta, come risalire un torrente abitato da alligatori su pietre appuntite in una tempesta di fulmini durante un terremoto nel buio (recentemente ho visto un bellissimo film con una scena del genere: King Arthur). Questa immagine vivida potrebbe risuonare con le tempeste che incontriamo nella vita: travolgenti, disorientanti e intense.
Tuttavia, in questo caos, c’è una sottile bellezza nel concetto compassione verso noi stesse.
Non si tratta di diradare immediatamente le nubi o di provare un senso travolgente di pace e gioia.
Si tratta invece di abbracciare una presenza calda, gentile e resistente. La grazia della compassione che ci insegna ad ammorbidire la nostra resistenza e a cedere delicatamente alla realtà del momento. Ad accogliere con un cuore aperto.
Pensate alla compassione come a una forza gentile, morbida ma robusta, un faro di comprensione e apertura di fronte alle avversità. È un rifugio interiore che ci permette di essere gentili con noi stesse in mezzo all’agitazione, favorendo l’accettazione e la resa gentile a qualsiasi cosa la vita ci proponga.
Vale la pena riconoscere che abbracciare la compassione dell’attimo presente, non cancella la tempesta, né risolve magicamente i nostri problemi. Ma imprime una saggezza che ci aiuta ad affrontare le sfide con una prospettiva diversa.
Si tratta di trovare la forza di permettere a noi stessi di imparare, crescere e trovare la resilienza all’interno del caos.
Come ci si sente a navigare con compassione per noi e per gli altri nelle nostre tempeste?
Immergiamoci in questa emozione, in questa essenza. Esploriamo cosa significa affrontare le sfide della vita, i conflitti e le situazioni difficili con un senso di calore, gentilezza e comprensione.
Abbracciamo la compassione non come una soluzione rapida, ma come un principio guida: un dolce promemoria per essere gentili con noi stessi e con le nostre circostanze, anche nei momenti più bui. Non è detto che le nuvole si diradino immediatamente, ma possono offrirci un barlume di saggezza e una via per sciogliere le resistenze, anche se solo un po’.
In definitiva, il messaggio trasmesso è quello della resilienza, dell’accoglienza e dell’autocompassione di fronte alle avversità, illustrando come tutto questo possa offrire un modo per attraversare le tempeste della vita con un cuore e una mente più aperti. Sono con voi, sono una di voi, non anch’io nella tempesta con voi.
Buon viaggio care amiche mie.
A tal proposito vi consiglio un libro bellissimo
“se ne sei consapevole, ogni esperienza nella vita è una benedizione, ogni errore una lezione, ogni sofferenza una crescita, ogni ostacolo un’opportunità. La saggezza sta nel riconoscerli e nel farne buon uso” – Corrado Debiasi
Love, c.
Noi siamo tempesta.
Michela Murgia