Mudra è un termine che racchiude mondi: gesto, sigillo, simbolo, preghiera. Sono le mani che parlano al cosmo. Sono chiavi segrete che aprono le porte dell’energia dentro di noi.
Ogni dito rappresenta un elemento:
🌿 il pollice è il fuoco (chakra del plesso solare)
💨 l’indice è l’aria (chakra del cuore)
🌌 il medio è l’etere (chakra della gola)
🌍 l’anulare è la terra (chakra della radice)
💧 il mignolo è l’acqua (chakra sacrale)
Nel centro del palmo risiede Manas, la mente.
Il pollice — fuoco — è la scintilla che attiva tutti gli altri elementi. Così, quando le dita si incontrano in un gesto consapevole, l’energia si risveglia, si orienta, scorre.
Le mudra sono un universo sottile: piccoli gesti, ma antichi come i mantra, profondi come l’anima.
Ogni Mudra è una poesia che attraversa il corpo. È l’acqua che scorre, il vento che sospira, il fuoco che accende, la terra che radica, l’etere che abbraccia.
E tutto accade nel silenzio. Quel silenzio che, come dice Chandra Livia Candiani, “è cosa viva”.
Non solo assenza di rumore, ma spazio sacro dove l’essenziale può emergere.
Praticare una mudra è aprire una finestra sul proprio giardino interiore.
È tornare a sé, ritrovare la calma, abitare con grazia il momento presente.
È un gesto che accoglie e guarisce, un respiro che si intreccia con quello del mondo.
Le mudra ci insegnano a rallentare, a sentire, a vivere poeticamente. Sono l’anima che danza tra le dita, e ci ricordano con infinita dolcezza che ogni gesto, se fatto con presenza, può contenere l’immensità.
Om Namah Shivaya
(per onorare l’essenza divina dentro di sé)